Per segnalare la nostra presenza quando percorriamo le strade più buie sono indispensabili i catadiottri: compaiono sia sulle auto più moderne che su quelle più datate e sono componenti obbligatori, regolamentati dal Codice della Strada.
Scopriamo nel dettaglio che cosa sono, a cosa servono i catadiottri, quando vanno accesi, dove si posizionano e le varie tipologie.
I catadiottri stradali (o più comunemente chiamati catarifrangenti) riflettono la luce prodotta dai fari di un secondo veicolo, segnalando la presenza del veicolo stesso. Spesso vengono implementati anche sui segnali stradali come, ad esempio, i delineatori di carreggiata o corsia.
Come ogni componente dell’auto, i catarifrangenti hanno l’obbligo di rispettare determinate norme tecniche di produzione. Devono quindi mostrare il numero di omologazione e il marchio del produttore.
L’assenza dei catadiottri in un veicolo ha come conseguenza sanzioni comprese tra € 87 e € 345 per i veicoli a motore (Art. 72 CdS).
Il posizionamento, il numero e il colore dei catadiottri sono disciplinati dalle normative europee e dal Codice della Strada e si differenziano per i vari tipi di veicoli.
Le direttive dell’ Unione Europea stabiliscono che per le auto sono necessari catadiottri posteriori non triangolari di colore rosso e laterali non triangolari di colore giallo.
Non possono inoltre mancare catadiottri posteriori di colore rosso (e se l’autovettura è lunga oltre i sei metri si aggiungono anche laterali e gialli).
Sono facoltativi per le auto invece i catadiottri dalla forma non triangolare di colore bianco.
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