
La Fiat Grande Panda infatti affianca la Fiat Panda (che resta in vendita anche con una versione chiamata Pandina) e cerca di occupare anche un altro spazio: quello lasciato vuoto dalla Fiat Punto che – tra l’altro – fu anche lei commercializzata con il nome di Grande Punto senza sostituire il modello esistente, che da quel momento prese il nome di Punto Classic.
Il nome della Fiat Grande Panda chiama subito in causa le dimensioni, e allora partiamo proprio dalle misure: la Grande Panda è lunga 3,99 metri, alta 1,57 metri, larga 1,76 metri e ha un passo di 2,54 metri.
La più piccola Fiat Panda, invece, è lunga 3,69 metri, alta 1,55 metri, larga 1,64 metri e ha un passo di 2,30 metri. E visto che ho tirato in ballo anche la Grande Punto e la Punto classic, vi ricordo ancora che erano lunghe rispettivamente 4,05 metri e 3,86 metri.
Per la carrozzeria della Grande Panda i designer hanno preso ispirazione dalla Fiat Panda originale, quella progettata da Giugiaro e che ha debuttato nel 1980. Nella parte anteriore i fari sono piuttosto “quadrati”, per ricordare la progenitrice, con una reinterpretazione moderna realizzata con dei pixel che vanno a mimetizzarsi in una fascia nera sviluppata per tutta la larghezza dell’auto, lasciando nella parte bassa i proiettori principali.
Anche dietro le luci richiamano la Panda storica: sono sottili e verticali, con una copertura trasparente che sporge dalla sagoma della carrozzeria. Il logo PANDA sul portellone del bagagliaio è tridimensionale, lasciando spazio al marchio FIAT più in alto, mentre il nome PANDA viene riproposto anche sulle fiancate, nei rigonfiamenti delle portiere. I cerchi vanno da 16″ a 17″ e si possono avere anche in acciaio con fori circolari, che ricordano molto il look della Panda originale.
Altro parametro utile per “inquadrare” la nuova Grande Panda è il bagagliaio, che ha una capacità minima di 412 litri (361 litri per la versione elettrica), mentre la Panda attuale parte da 225 litri.
Tenete anche presente il vano di carico di alcune tra le auto più diffuse in Italia con una lunghezza intorno ai 4 metri, confrontabile dunque con quella della Grande Panda: la Toyota Yaris offre circa 280 litri, la Peugeot 208 sta intorno ai 350 litri, la Renault Clio 390 litri circa, la Dacia Sandero circa 400 litri.
E poi c’è il bagagliaio da 310 litri della Citroen C3, che con la Grande Panda condivide piattaforma telaistica e meccanica all’interno del gruppo Stellantis, mentre la Panda precedente era imparentata con la Fiat 500 e la Lancia Ypsilon.
Nell’abitacolo della Grande Panda i designer hanno fatto riferimento a elementi distintivi per il marchio Fiat, partendo dal portaoggetti che evolve il concetto della famosa tasca della Fiat Panda originale, con l’aggiunta – su certe versioni – di un tessuto contenente delle fibre di bambù. Ci sono poi delle forme ovali (cornice del cruscotto, della plancia, della console centrale) che prendono spunto della pista che si trova sul tetto del Lingotto, a Torino, con in più anche la sagoma di una piccola Panda su una curva parabolica di questa pista.
E le bocchette dell’aria riprendono la forma sporgente dei fanali posteriori.
La strumentazione digitale è da 10″, mentre lo schermo centrale da 10,25″ dell’infotainment è di tipo touchscreen, supportato più in basso dai comandi fisici dedicati al climatizzatore, che possono avere anche le funzioni di riscaldamento dei sedili e del volante. Davanti alla mensola per ricaricare il telefono senza fili ci sono due prese USB-C e una da 12 Volt, mentre spostandosi all’indietro si trova il selettore della trasmissione e due ulteriori vani: uno sul pavimento e uno sotto il bracciolo centrale.
Il divano posteriore è omologato per 3 persone (con attacchi isofix nei posti laterali), che hanno a disposizione altre prese USB-C, tasche portaoggetti sugli schienali dei sedili e sotto il poggiatesta – per gli smartphone – e nei pannelli porta (realizzati riciclando l’alluminio, la plastica e il cartone degli imballaggi per le bevande). Mancano invece delle maniglie sul tetto per reggersi in curva o in frenata, anche se ormai questi elementi sono rari per la categoria di auto a cui appartiene la Grande Panda, il segmento B o delle utilitarie, che sta sopra quello delle citycar, il segmento A.
La Fiat Grande Panda ibrida ha un motore 1.2 turbo benzina a 3 cilindri da 100 CV, con un modulo ibrido composto da una batteria agli ioni di litio a 48 Volt da 0,9 kWh di capacità che alimenta un motore elettrico da 29 CV (21 kW), integrato nel cambio automatico eDCT doppia-frizione a 6 marce.
Si tratta di un ibrido a metà tra un sistema mild hybrid e uno full hybrid, che dà la possibilità di muoversi con il motore a benzina spento partendo da fermo, nelle manovre o nei rallentamenti.
La Fiat Grande Panda elettrica ha un motore da 113 CV e una batteria LFP (litio-ferro-fosfato) da 44 kWh, per una velocità massima di 132 km/h e 11,0 secondi nello 0-100 km/h. Il consumo combinato dichiarato è di 16,8 kWh/100 km, per un’autonomia WLTP combinata di 320 km.
Il cavo di ricarica a spirale lungo 4,5 metri esce dal “muso” dell’auto, permettendo di estrarlo e inserirlo in maniera pratica, senza che si sporchi sul terreno e senza che lo si debba mettere in ordine manualmente. In questo caso, con la ricarica in corrente alternata AC la potenza massima è di 7 kW, oppure di 11 kW se si usa la classica presa di ricarica posteriore, che può salire fino a 11 kW (sempre in corrente alternata AC) e che supporta anche il collegamento in corrente continua DC a 100 kW di potenza, per un tempo dichiarato di 27 minuti la ricarica 20%-80%.
Sia la Grande Panda ibrida che elettrica sono guidabili dai neopatentati e in questo primo test drive, a Torino, Fiat ci ha dato in prova la versione 100% elettrica. Parlando con alcuni tecnici che si sono occupati del progetto, ho saputo che sono state fatte scelte e tarature dedicate a questo nuovo modello Fiat, per differenziarla da altri modelli Stellantis con la stessa piattaforma. A cominciare dagli interventi per aumentare la capacità del bagagliaio, ad esempio.
Per quel che riguarda il comportamento su strada, le sospensioni sono state sviluppate con parametri specifici per la Grande Panda, rendendola più “compatta” e dinamica rispetto alla cugina Citroen C3. E si è lavorato anche sulla risposta dello sterzo e del pedale del freno, per trovare una sensazione naturale e intuitiva nelle fasi di rigenerazione di energia nei rallentamenti.
Del resto, pensando alla diffusione che storicamente le piccole Fiat hanno in Italia, per molti la Grande Panda potrebbe essere la prima auto elettrificata – ibrida o elettrica – così come la prima con il cambio automatico.
Per valutare poi la visibilità ho simulato situazioni tipiche dell’utilizzo quotidiano, come i parcheggi e dei passaggi dossi rallentatori, tombini e altre irregolarità che si trovano sulle strade di tutti i giorni. In certe angolazioni gli angoli di visuale sono un po’ nascosti dalla grandezza dei montanti, ma comunque l’esemplare in prova aveva i sensori di distanza sia anteriori che posteriori e la telecamera di retromarcia. Le proporzioni regolari della carrozzeria, in ogni caso, aiutano a percepire gli ingombri.
Nella guida tipicamente cittadina di questo test drive ho percorso 5,5 km/kWh (circa 18,0 kWh/100 km), per un’autonomia realistica in queste condizioni di 240 km.
I prezzi della Fiat Grande Panda partono da 18.900 euro per l’ibrida, mentre in versione elettrica ha un listino d’ingresso di 24.900 euro. Per la fase iniziale di lancio è prevista una promozione che porta il prezzo a 16.950 euro in caso di rottamazione e di finanziamento, oppure a 22.950 euro per la motorizzazione elettrica.
Gli allestimenti della Grande Panda ibrida sono tre – Pop, Icon e La Prima – e il colore di carrozzeria compreso nel prezzo è il rosso pastello, mentre il bianco pastello e le tinte metallizzate costano 750 euro. La Grande Panda base ha una dotazione di serie ridotta all’osso e, per esempio, ha cerchi in acciaio da 16″, manca il monitor centrale da 10,25″ e gli specchietti retrovisori di regolano manualmente.
Per aiutarvi nel confronto con altre auto alternative, inoltre, vi ricordo che per la più piccola Fiat Panda che rimane in vendita (con il motore 1.0 hybrid e il cambio manuale) si parte da circa 16.000 euro e da quasi 19.000 euro in versione Pandina.
Per la cugina Citroen C3 con le stesse motorizzazioni della Grande Panda, invece, il listino di partenza del motore ibrido è di 20.500 euro circa, oppure di quasi 24.000 euro per l’elettrica. La Citroen C3, in più, offre la variante solo termica e con cambio manuale del motore 1.2 turbo benzina da 100 CV (per ora non disponibile sulla Grande Panda), con un prezzo che parte da circa 15.000 euro.
Un’altra auto paragonabile, anche per il numero di esemplari venduti simile a quello della Panda, è la Dacia Sandero, che senza avere a listino una motorizzazione ibrida o elettrica parte da un prezzo di circa 17.000 euro, oppure da 19.000 euro aggiungendo il cambio automatico.
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